A buon intenditor......poche parole...

SATURNO
Scena seconda
Le caratteristiche

Massa (kg).........................................................................5,68 x 1026
Diametro equatoriale (km)..........................................................120.536
Densità media (kg/m3) ....................................................................690
Velocità di fuga (m/sec)..............................................................35.600 
Distanza media dal Sole (UA)..........................................................9,539
Distanza media dal Sole (Km)..............................................1.429.400.000
Periodo di rotazione (lunghezza del giorno in ore terrestri).....................10,2
Periodo di rivoluzione (lunghezza dell'anno in anni terrestri)..................29,46
Obliquità (inclinazione degli assi in gradi)............................................26,7
Inclinazione dell'orbita (gradi)...........................................................2,49
Eccentricità dell'orbita (deviazione dal cerchio)..................................0,056
Temperatura media alla sommità delle nubi (K alla pressione di 1 bar)..........88
Albedo geometrica visuale (riflettività)................................................0,46
Componenti dell'atmosfera..................97% idrogeno, 3% elio, 0,05% metano
(*) Anelli................................................................circa 270.000 km di diametro

(*) nota sugli anelli: (considerando i pezzi più grandi e non le particelle più minute).Le particelle vanno in dimensioni dalle centimetriche alle decametriche, composte di ghiaccio d'acqua o ricoperte da esso; ci sono pure tracce di silicati e composti di carbonio. Sono divise in quattro gruppi di anelli principali e tre più sottili, con gruppi di deboli anelli separati da spazi chiamati "divisioni".



Saturno
è il sesto pianeta del Sistema Solare e il secondo per dimensioni, dopo Giove, al quale assomiglia per molti aspetti. 
Dista dal Sole circa 1,43 miliardi di km ed è il sesto oggetto più luminoso del cielo - dopo il Sole, la Luna, Venere, Giove e Marte - 
all'opposizione biennale (quando raggiunge il massimo della luminosità).

Saturno in falsi colori:
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Il pianeta è conosciuto fin dall'antichità e il primo che l'osservò al telescopio fu Galileo Galilei nel 1610, il quale non riuscì però a distinguere gli anelli se non come un rigonfiamento equatoriale del pianeta. Data la mediocre qualità delle ottiche del tempo, esso veniva interpretato di volta in volta come un pianeta "rigonfio" oppure come due satelliti che gli erano talmente vicini da "sfiorarlo". Appena i telescopi raggiunsero una qualità accettabile, si capì immediatamente che il "rigonfiamento" era un anello visto secondo proiezioni geometriche differenti, le quali creavano le illusorie immagini di Galileo. Il primo a capire la vera geometria degli anelli fu Christiaan Huygens nel 1659. Con l'evoluzione degli strumenti si osservò che gli anelli sono molteplici, separati da spazi "vuoti" chiamati "divisioni" (le principali sono quella di Cassini e di Encke). Gli anelli sono suddivisi a loro volta in innumerevoli sottoanelli, diventati addirittura migliaia dopo aver visto le immagini delle sonde interplanetarie. Oggigiorno Saturno è noto soprattutto per lo spettacolare sistema di anelli che lo circonda, dato che gli anelli di Urano (scoperti nel 1977) e quelli di 
Giove e Nettuno sono ancora sconosciuti ai più.

Saturno a colori naturali:
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Saturno, con i suoi 30 satelliti e il sistema di anelli, è sicuramente il pianeta più spettacolare del Sistema Solare. La temperatura minima 
registrata alla superficie è di -191 gradi centigradi, quella ipotizzata per il nucleo di 12.000 °C e il raggio equatoriale del pianeta è di circa 
60.000 km. Gli anelli, costituiti da minutissimi frammenti solidi, sono sottilissimi, con uno spessore massimo di 10 km e massa trascurabile 
rispetto a quella del pianeta.

Come gli altri giganti gassosi (Giove, Urano e Nettuno), non ha una superficie solida ed è composto per il 75% d'idrogeno e il 25% di elio 
(i quali, a grandi profondità, diventano liquidi per le enormi pressioni cui sono sottoposti) e in più da tracce di acqua, metano ed ammoniaca. 
Esso possiede probabilmente anche un piccolo nucleo di metallo e roccia, il tutto circondato dalla densa atmosfera.

Anche Saturno, come Giove, sembra avere una sorgente interna di energia che gli fa emettere circa 2,2 volte più energia di quella che riceve 
dal Sole. Probabilmente si tratta della lenta contrazione gravitazionale del pianeta, che produce un riscaldamento dello stesso: il suo nucleo ha una temperatura di circa 12.000 gradi. Si pensa che la maggior parte dell'energia in eccesso venga prodotta dal meccanismo di 
Kelvin-Helmholtz, come nel caso di Giove.

In comune con Giove possiede anche un campo magnetico di polarità inversa rispetto a quello terrestre. La superficie visibile, di colore 
giallastro, è ricca di nubi di colore blu pallido e bruno, disposte in bande parallele come quelle di Giove, ma più pallide. La loro struttura è 
dovuta ai venti che soffiano prevalentemente lungo linee di latitudine costante; esse sono agitate da turbini, meno intensi di quelli che interessano Giove.

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Gli astronomi hanno osservato sull'atmosfera di Saturno grandi macchie chiare (o nubi) che credono siano tempeste e hanno determinato 
che in esse i venti possono raggiungere fino a 1.800 km all'ora. Per confronto si vedano i corrispondenti uragani su Giove e gli uragani su Nettuno.

Saturno orbita attorno al Sole a una distanza media di 1.429 milioni di Km, con un periodo di 29,5 anni terrestri. La sua orbita è inclinata di 
circa 2 gradi e mezzo sull'eclittica. Compie una rotazione sul suo asse, inclinato di 25,33 gradi rispetto alla perpendicolare al piano orbitale, 
in sole 10 ore e 39 minuti.

Saturno è il più schiacciato tra i pianeti del Sistema Solare (circa il 10%): il diametro equatoriale è di 120.536 Km mentre quello polare di soli 108.728 Km. Questo è dovuto, come nel caso di Giove, alla bassa densità e alla rapida rotazione del pianeta, che è schiacciato sotto l'effetto della forza centrifuga: esso ha infatti la densità minore di tutti i pianeti, pari 0,7 g/cm^3 e inferiore a quella dell'acqua.

La massa del pianeta è pari a quasi 570.000 miliardi di miliardi di tonnellate (5.688 * 10^29 g), cioè 95 volte quella terrestre, e la sua albedo
 è pari a 0,47. Sino all'esplorazione (anche se breve) dei Voyager 1 e 2, si riteneva che solamente Saturno disponesse di un sistema di anelli.
Successivamente pure attorno a Urano, Giove e Nettuno si sono scopertisistemi di anelli complessi.

Primo piano degli anelli a colori naturali:
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Il sistema di anelli, pur non essendo unico nel Sistema Solare, è tuttavia il più maestoso e il più luminoso.
Esso è compreso tra 170.000 Km e 285.000 Km dal centro del pianeta e il suo spessore è di solo un chilometro e mezzo, mentre i singoli 
sottoanelli hanno una larghezza media d'un centinaio di km. Dalla Terra sono visibili i due anelli più larghi, detti A e B, e uno più tenue, 
detto anello C. Tra i primi due c'è una divisione, detta di Cassini, in onore dell'astronomo che la scoprì nel 1675. L'anello A presenta al 
suo interno, in un'altra parte, la divisione di Encke, più stretta della Cassini e difficile da vedere se il telescopio ha un piccolo diametro. 
In realtà già la sonda Pioneer 11 aveva rivelato che ognuno di questi anelli è composto da migliaia di anelli più sottili, come in un disco 
musicale solcato da innumerevoli incisioni. Le immagini riprese dalle successive Voyager 1 e 2 hanno confermato la situazione, arricchendo 
il panorama del sistema planetario con immagini molto belle e ricche di nuovi dettagli, che stanno impegnando i ricercatori del 
Jet Propulsion Laboratory e degli altri istituti di ricerca da un ventennio a questa parte. Non passa praticamente anno senza che vengano comunicate nuove scoperte.

Gli anelli D e E sono invece molto deboli, in particolare quest'ultimo, e pertanto sfuggono alla possibilità di osservazione amatoriale; addirittura sono difficili da osservare persino con i grandi strumenti a terra. Ora che il telescopio spaziale Hubble mappa regolamente tutti i pianeti (con la sola esclusione di Mercurio, troppo vicino prospetticamente al Sole), possiamo osservare pure le modificazioni geometriche degli anelli di Saturno e, pertanto, studiarli con angoli d'incidenza dei fotoni solari diversi, in modo da acquisire continuamente nuove informazioni.

L'anello più esterno, detto F , è composto da due anelli sottili e relativamente luminosi, intrecciati al punto che sembrano esserci dei "nodi", 
che potrebbero essere addensamenti di particelle tenuti insieme da piccoli satelliti ancora sconosciuti, chiamati tecnicamente "satelliti pastore", oppure mini satelliti anch'essi sconosciuti.

Ogni 14 anni Saturno viene a trovarsi in posizione tale rispetto alla Terra che gli anelli risultano di taglio e sembrano quasi scomparire. Questo è accaduto nel 1966 e nel 1979-80 (quando l'attraversamento fu singolo) e poi, per tre volte di seguito nell'arco di pochi mesi, nel 1995-96, il 22 maggio, l'11 agosto e l'11 febbraio. A tal riguardo si legga la Saturn's Ring Plane Crossings, uno dei testi presenti nel sito internet delle 
Press Release dell'Hubble Space Telescope.

In questi momenti si rendono visibili i satelliti che hanno orbite molto vicine al piano degli anelli.

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Gli anelli sono costituiti da un gran numero di particelle solide, principalmente cristalli di ghiaccio, con una certa percentuale di silicati e 
forse grani di ferro di origine meteoritica, ciascuno dei quali ruota attorno al pianeta su una propria orbita. Alcuni grani potrebbero essere 
ricoperti di ghiaccio secco, cioè anidride carbonica ghiacciata. La loro dimensione tipica varia tra i centimetri e qualche metro, anche se 
sono presenti alcuni piccoli asteroidi grandi alcuni chilometri. Hanno una riflettività piuttosto alta, per questo tipo di struttura,
con un'albedo compresa tra 0,2 e 0,6.

La nascita del sistema di anelli è fondamentalmente sconosciuta, anche se viene ipotizzato che queste particelle derivino dalla disgregazione 
di piccoli satelliti di Saturno, giunti al di sotto del limite di Roche e disgregatisi a causa dell'intensa forza mareale esercitata dal pianeta. 
Un altro meccanismo per la loro formazione potrebbe essere quello della loro acquisizione a causa d'impatti meteoritici o altro, come la 
discesa nel pozzo gravitazionale del pianeta della polvere interplanetaria (per le particelle più piccole).

Ah! Ultimissime...
Proprio in questo momento ho calcolato che la prossima primavera su
Saturno iniziera :
Nell'anno
2009 prossimo venturo.

Crediti e referenze: The Nine Planets, NASA, Hubble, osservatori astronomici nazionali ed esteri.

Fine della seconda puntata

Nella prossima ed ultima parte si parlerà della famiglia satellitare di Saturno (la più grande del sistema solare).


E per chi ancora non lo sapesse, il prossimo 31 ottobre, Saturno sarà nella costellazione di Orione... Ne vedremo delle belle!

Per leggere la 3° puntata
Per leggere la 1° puntata

G. Arcibalbo al tredici di aprile del duemiladue