Attenzione:
Questa notizia trovata in rete nell'anno 2000 è stata editata dal medesimo per il Web il 18 novembre 2001

LE MAREE PROVOCATE DALLO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI RAFFREDDERANNO L'EUROPA?

Dal mondo scientifico giungono nuove conferme che il cambiamento climatico 
non solo è in atto...
ma che potrebbe accelerare senza preavviso.

A ribadirlo sono gli sviluppi più recenti della teoria della supercorrente oceanica 
(che sarebbe il nastro trasportatore dell'energia dei mari) 
teoria lanciata nel 1990 dall'oceanografo Wallace Breeker. 
Il climatologo Vittorio Canuto della Columbia university dimostra un fattore chiave della supercorrente che 
con la sua sezione atlantica detta corrente del golfo tiene calda l'Europa, il trasportando del calore del 
mar dei Sargassi e' la concentrazione di sale. Più è calda la temperatura, più l'acqua di mare evapora, 
più quella che resta diventa salata negli strati più superficiali.
Ora, dato che l'acqua salata non è più pesante di quella non salata, tende a precipitare verso il fondo, 
lasciando spazio all'acqua più fredda che viene dal Polo. IL risultato, se la temperatura si innalza oltre una certa 
soglia lacorrente calda che oggi raggiunge l'Inghilterra e la Scandinavia si inabisserà prima del solito raffreddando 
di alcuni gradi l'Europa. Sembra un paradosso,
più caldo? = a più freddo! Uno studio pubblicato dalla prestigiosa 
rivista Science sostiene poi che il cambiamento della circolazione potrebbe essere rapido e globale. 
Grazie allo studio dei sedimenti dell'Atlantico, alcuni ricercatori delle università di Columbia e Colorado 
hanno mostrato come durante l'ultima era glaciale si siano verificai rapidi e repentini cambiamenti di temperatura 
da 2 a 5 gradi nelle acque dell'Atlantico. Il rischio afferma Scott Lehman è non solo che l'aumento dell'evaporazione 
aumenti la salinità, ma che per effetto del aumento delle temperature a livello planetario la modifica della 
circolazione oceanica sia aggravata dallo scioglimento delle aree glaciali, che immetterà negli oceani grandi quantità 
di acqua fredda e poco salata. Questo ha la potenzialità di modificare profondamente il sistema, 
con effetti che si ripercuoteranno sul clima di tutte le aree del mondo.

Ma... l'Europa ne trarrà le conseguenze maggiori!

Vedremo!

Ad ogni buon conto ecco un aggiornamento con questa notizia diffusa proprio oggi dall'ANSA

«(ANSA) - LONDRA, 8 MAG 2005 - Scienziati britannici hanno 'visto' per la prima volta i segni di un rallentamento della corrente del Golfo, 
il flusso di acqua oceanica calda che mantiene le temperature dell'Europa nordoccidentale circa 9 gradi piu' in alto di quanto la 
latitudine prevederebbe. Una perdita di forza causata dai cambiamenti del clima, che potrebbe significare un futuro di freddo crescente 
per i paesi interessati. Questo fenomeno era stato spesso previsto da quanti seguono i problemi associati al riscaldamento globale, 
ma e' la prima volta che il fenomeno viene registrato scientificamente. Peter Wadhams, professore di fisica degli oceani all'Universita' 
di Cambridge, si e' inoltrato sotto la calotta dell'artico a bordo di sommergibili della marina britannica, e ha osservato che uno dei 'motori' 
della corrente del golfo, il flusso di acqua freddissima che precipita verso il fondo del mare nel mare della Groenlandia, attivando i movimenti 
che portano l'acqua dal Golfo del Messico alle coste europee, ha attualmente un quarto della sua forza originaria. ''Fino a poco tempo fa - 
dice Wadhams al 'Times' - noi trovavamo una sorta di grandi 'camini' nel mare, dove colonne di acqua densa e fredda scendevano dalla 
superficie al fondo marino, 3.000 metri piu' in giu'. Ora sembrano essere quasi scomparsi. Quando l'acqua fredda scendeva, l'acqua calda 
del sud arrivava a sostituirla. Se quel meccanismo rallenta, cio' vuol dire meno acqua calda per l'Europa''. Paradossalmente, il riscaldamento 
globale porterebbe un grande freddo in quest'area del mondo. L'impatto puo' essere enorme. La Gran Bretagna potrebbe presto avere 
temperature siberiane (e' alla stessa latitudine), con conseguente, enorme aumento della richiesta di riscaldamento del Paese, che e' molto 
piu' popolato delle aree siberiane. Per Wadhams questo fenomeno e' gia' in atto, e potrebbe essere accompagnato dal completo scioglimento 
dei ghiacci artici tra il 2020 e il 2080. Nel corso delle sue ricerche, il professore ha anche osservato come negli ultimi vent'anni la calotta sul 
polo nord si sia assottigliata del 46%.(ANSA). NS 08/05/2005 16:21
»


Concludendo, io la penso così:
- per quel che riguarda l'Italia, specialmente quella centro meridionale, le cose non dovrebbero cambiare di molto, 
ovvero in modo vistoso, se non l'estremizzazione dei fenomeni quali: 
- furiosi temporali alluvionali, passaggi repentini dal caldo al freddo e la quasi estinzione delle stagioni intermedie.


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G. Arcibalbo al diciotto novembre duemilauno ---> Aggiornato il 9 maggio 2005