Il piccolo di Calliope

L'asteroide 22 Calliope e il suo compagno, ripresi il 29 agosto scorso (Tempo Universale)
da un team di astronomi con il telescopio Keck II e il 2 settembre da un altro team
con il telescopio franco-canadese-hawaiano.
(Cortesia rispettivamente J.-L. Margot e W. Merline)




Intorno all'asteroide 22 Calliope è stato scoperto un satellite di circa 35 km di diametro da due team di astronomi che lavoravano a poche centinaia di metri di distanza sulla sommità del Mauna Kea alle Hawaii. William J. Merline (Southwest Research Institute) e Francois Menard (Osservatorio di Grenoble) hanno avvistato il satellite per la prima volta nelle immagini infrarosse riprese la mattina del 2 settembre con il telescopio franco-canadese-hawaiano. In quella data, l'oggetto si trovava a circa mezzo secondo d'arco (circa 1.000 km) da Calliope ed era di 4,9 magnitudini (90 volte) più debole di Calliope stesso. Successive osservazioni effettuate il giorno seguente ne confermavano la natura.

Nel frattempo, un altro team era già arrivato alla stessa conclusione. Jean-Luc Margot e Michael E. Brown (Caltech) stavano seguendo l'asteroide dalla mattina del 29 agosto. Osservandolo anch'essi nell'infrarosso, Margot e Brown lavoravano con le ottiche adattive del telescopio Keck II. Entrambi i team hanno riportato la scoperta al Minor Planet Center dell'International Astronomical Union, che ha effettuato un unico annuncio sulla Circolare IAU 7703.

Con un diametro di 180 km, Calliope ha uno spettro di classe M che solitamente denota gli oggetti che hanno una composizione metallica (ferro-nickel). Il suo spettro mima però anche quello degli oggetti in cui domina il silicio, meteoriti povere di metalli denominate "condriti enstatiti". Ugualmente interessante è il suo nuovo satellite, denominato ufficialmente "S/2001 (22) 1" che diventerà uno strumento importante per la scelta tra queste due possibilità. La determinazione della sua orbita svelerà la massa di Calliope e, di conseguenza, la sua densità. Per ora Margot dice "I nostri dati sono compatibili con un periodo tra 3 e 4 giorni," ma avverte che per il momento si tratta solo di supposizioni. Un'altra opportunità per conoscere Calliope arriverà in dicembre, quando un team guidato da Christopher Magri (Università del Maine) tenterà di rilevare gli eco radar provenienti dalla sua superficie con il radiotelescopio di Arecibo.

Forse questa è un'immagine neanche tanto bella, ma la notizia mi sembra interessante!

E poi... mica sempre è domenica! Se non sbaglio è lunedì di primo mattino, per giunta!

G. Arcibalbo al ventuno di aprile del duemiladue