Cliccate
sopra l'immagine per vedere la traiettoria completa del tragitto
e della caduta del asteroide "X":
Il 19 gennaio 1993, un piccolo asteroide di oltre 1 metro di
diametro,
ha attraversato il mare Adriatico per poi esplodere intorno alle
ore 01:30
nell'atmosfera, (a circa 30 km d'altezza), sopra la zona di Lugo
di Romagna.
I fatti:
Questo
è un frammento tratto dal quotidiano il Resto del Carlino datato:
3 febbraio 1993
La
cronaca completa (di quel tempo):
Nota: ancora
non si aveva l'esatta certezza circa la traiettoria del bolide e
nemmeno la consapevolezza che l'esplosione fu avvenuta
nell'atmosfera sopra Lugo di Romagna.
Alle ore 1,20 circa di martedì 19 gennaio 1993 un pesante meteoroide, ha attraversato la nostra atmosfera da
Nord - Ovest verso Sud - Est, provocando un notevole effetto
visivo ed acustico in tutto il centro - nord Italia, ed in particolar modo sul versante
orientale, finendo
la sua corsa, molto probabilmente, sul mare Adriatico centro
- meridionale.
Purtroppo le pessime condizioni meteorologiche non hanno permesso
ai molti testimoni di osservare visivamente il fenomeno,
impedendo cosi di rilevare dettagli utili allidentificazione
del corpo meteorico, della sua durata effettiva e del probabile
punto di impatto. Levento, così come si è presentato agli
esperti, pur presentando connotazioni ben precise, che derivano
da una fenomenologia ormai abbastanza vasta e conosciuta,
presenta alcuni aspetti non del tutto chiariti ed accettati dalla
comunità scientifica internazionale, in particolare per quel che
riguarda gli effetti fisici derivanti dalle interazioni che
questi corpi producono entrando nella nostra atmosfera; tutto
questo rende il fenomeno in questione ancor più eccezionale ed
affascinante. Gli unici a rilevare strumentalmente il passaggio
di questo bolide è stato il Fisbat, losservatorio di fisica della
bassa atmosfera che ha sede a Vedrana di Budrio nel Bolognese, si tratta di un radar
meteorico che è collegato con un impianto gemello a Lecce per il
monitoraggio dellAdriatico. Quella notte hanno registrato
la scia ionizzata provocata dal passaggio nellatmosfera del
bolide per la durata di circa due minuti e mezzo ed un segnale
acustico di circa trenta secondi. Nonostante tale rilevamento
strumentale sia fondamentale, perché ci mette al riparo da
interpretazioni stravaganti, è stato importante raccogliere le
sue testimonianze dei molti testimoni che per motivi
professionali e non, hanno potuto osservare la fase finale del
fenomeno. Le segnalazioni sono giunte da Udine, Trieste, Milano e giù fino a
Ancona
e Pescara. Alcuni hanno osservato una luce bianca,
molto intensa, altri azzurrognola ed altri ancora con tonalità che
andavano dal rosso al verde. Praticamente tutti dicono di essere
stati avvolti dalla luce per tutti i 360 gradi del loro punto di osservazione. I fenomeni
acustici più intensi si sono registrati nelle province di Bologna, Forlì, Ravenna e Rimini e sono stati descritti nella maggior parte dei
casi come boati o simili ad esplosioni e qualcuno anche come
fruscii. Molto significative sono state le testimonianze di
alcuni pescatori che a quellora si trovavano al largo e nei
punti più diversificati dellAdriatico; in particolare un
peschereccio di Cesenatìco a 27 km. Al largo fra Senigallia ed Ancona, è toccata la singolare esperienza di verificare
in primis gli effetti della ionizzazione totale, provocata dal
passaggio ravvicinato del bolide, sugli apparati elettrici di
bordo: quadro comandi radar, eco - scandaglio e tutte le luci a
24 volts dellimbarcazione, prima hanno avuto come un
sussulto poi un black - out di un paio di secondi. Un attimo dopo il ritorno
alla normalità il cielo si è illuminato a giorno con una luce bianca per 4-5 secondi. Poi
le frenetiche comunicazioni via radio fra colleghi per capire
cosa stesse succedendo. Un altro pescatore distante qualche
miglio, ha raccontato che in quel momento aveva il pilota
automatico inserito e per qualche secondo la barca ha virato
di alcuni gradi verso Est, come se improvvisamente si fosse spostato il polo magnetico terrestre. Consapevoli del fatto che probabilmente
non sapremo mai di che materiale fosse il bolide osservato, cioè
se di origine cometaria o se di tipo asteroidale. possiamo dire
che questi oggetti danno luogo assai spesso a fenomeni
caratteristici come quelli osservati in questo caso e cioè
improvvisi cambiamenti di colore nel corso della traiettoria, e o
frammentazioni ed esplosioni. La scia può essere molto
persistente e rimanere visibile per diversi minuti. La luminosità
che un meteoroide può assumere durante la traiettoria di discesa
è principalmente dovuta, oltre alla velocità, alla massa e allangolo
di entrata. Semplici osservazioni visuali comunque non danno la
possibilità, il più delle volte, di azzardare previsioni di
caduta a terra di meteoriti. Ad esempio da bolidi di origine cometaria, composti prevalentemente da materiale
roccioso quindi abbastanza friabile e poroso dotato di una densità
di 0,3 gr/cm3, è praticamente impossibile che qualche
frammento possa giungere al suolo; al contrario dei corpi di tipo
asteroidale prevalentemente rocciosi e ferrosi, la
cui densità è mediamente di 4 gr/cm3. Si evince che anche il grado di
penetrazione nellaria è assai minore per i corpi di
origine cometaria e, generalmente, altezza in cui questi
raggiungono la massima luminosità è assai più elevata di
quelli costituiti da materiale ferroso, I fenomeni sonori.
prodotti da tali corpi chiamati anche "eterial sound",
nonostante vengano associati spesso da testimoni al fenomeno
meteorico, presentano ancora qualche incognita ai ricercatori
impegnati su questo fronte. Questi possono essere uditi anche
qualche tempo dopo lapparizione ed essere di notevole
intensità, soprattutto se il bolide raggiunge gli strati più
bassi dellatmosfera. Cè chi afferma di aver udito
dei rumori anche nel medesimo istante dellapparizione del
bolide. I ricercatori del Fisbat di Bologna ritengono che il bolide durante lattraversamento
degli strati atmosferici, ionizzandosi, imbrigli energia dal
campo magnetico terrestre per essere poi rilasciata sia sotto
forma sia di onde elettromagnetiche visibili che foniche, in
particolar modo quando queste intercettano particolari oggetti
metallici che si trovano in prossimità dellosservatore; da
qui la nuova denominazione di oggetti elettrofonici coniata di
recente dal prof. Cevolani del Cnr di Bologna. Unaltra caratteristica osservabile anche
visivamente è la decelerazione che i bolidi subiscono; a volte
si ha la sensazione che questi rallentino fino a fermarsi: questo
avviene di solito poco prima di una esplosione finale. Laltezza
in cui si verifica è in genere compresa tra i 10 e i 30 Km. in
un tratto atmosferico definito appunto "zona di arresto",
in quanto il bolide per la densità dellaria perde la
propria energia cinetica e cade per gravità. Le 5-6 piogge di
meteoriti che ogni anno, in media, vengono identificate,
costituiscono soltanto una piccola parte di quelle che
effettivamente cadono sulle terre emerse del nostro globo. Le
maggiori probabilità di ritrovamento si hanno nelle zone ad alta
densità demografica, dove appunto tali fenomeni possono essere
osservati e identificati con una certa precisione.
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Ovviamente,
io da bravo nottambulo c'ero...
ho visto il cielo illuminarsi a giorno ed ho anche sentito
l'inconsueto forte rumore.
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Appendice:
Ulteriori
ricerche e studi di approfondimento che sono stati fatti
successivamente li potete leggere qui:
G.
Cevolani, L. Foschini, G. Trivellone, "The
<<Lugo>> Fireball of January 19, 1993",
Il Nuovo Cimento, Vol.16C n.4, 463-471 (1993)
http://arxiv.org/abs/astro-ph/9805124
http://arxiv.org/PS_cache/astro-ph/pdf/9805/9805124.pdf
http://www.castfvg.it/articoli/asteroid/lugo.htm